KALYPSO

Primo atto:

Kalypso, bellissima e immortale ninfa del mare, oggi soffre e combatte in un'epoca dove gli oceani sono ormai contaminati dalla plastica.

Improvvisazione di danza contemporanea e ambienti sonori.

 

Coreografia e danza: Alice Parovel

Produzione: The Lab Collettivo Contemporaneo

Musica: Amèris

 

IMAGO: KONTAKT 2.0

Secondo Atto:

"La danza ha inizio quando ti perdi nell'unione".

Un viaggio visivo e sonoro tra sogno, alchimia, contact dance e improvvisazione.

Un luogo intimo della psiche, in cui ognuno visita le proprie profondità, volteggiando tra la magia del rito e della performance artistica.

"Così, la poltrona del teatro si trasforma in un portale che apre un varco nelle profondità di ognuno di noi".

 

IMAGO: KONTAKT 2.0 è diverso dal comune concetto di fare spettacolo.

Non racconta una storia che ha un inizio e una fine, non ha un insegnamento definito da lasciare al pubblico. Piuttosto si tratta di un rituale, una iniziazione che viene portata sotto forma di performance sul palco del teatro.

Simboli archetipici, movimenti corporei eterei o terreni, l'unione degli opposti, suoni di diverse sorgenti che parlano ognuno di forze elementali specifiche: tutto questo collabora in sinergia per far sì che nel cuore, nella mente e nello spirito di ogni spettatore si generi una reazione atta a provocare un cambiamento, un incipit di crescita personale, il disvelamento di alcune dinamiche e routine non più utili alla propria elevazione, lo schiudersi di una intuizione.

 

IMAGO è una bolla spaziotemporale, una capanna atavica in cui arde il fuoco attorno a cui gli anziani e i maestri ci raccontano fiabe di potere: la poltroncina diventa un portale se ci si prepara umilmente all'ascolto profondo.

"La fantasia è generatrice di mondi...se ne faccio esperienza, allora è vero"

 

 

Regia: Amèris & the lab collettivo

Ambienti sonori: Amèris

Solista: Vanessa Gregorin

Spiriti: Alice Parovel, Don Markito

Statue: Benedetta Agostinis, Serena Millo

Costumi: Federica Miani

Maschere: Stefania Simsig